La sensazione è più o meno quella che si prova prima di una gara
decisiva, poco importa se si tratta di Lega A o Promozione, perché
per uno sportivo serio la differenza non è poi così stringente.
È come stare nello spogliatoio, in calzoncini e canotta, prima
della palla a due.
Il sudore freddo scorre lentamente sulle tempie, le mani sono
appiccicose e le gambe leggere.
Pensando all'imminente partita il cuore sussulta, la mente
viaggia. Si pondera su come sfruttare i giochi a due, su come
attaccare i mismatch, sui raddoppi in difesa e sul rimbalzo da
catturare in più rispetto agli antagonisti.
Un respiro profondo. Un altro. Un terzo.
Poco importa della situazione in classifica, poco importa ciò che
è accaduto nel turno precedente e cosa eventualmente accadrà in
quello successivo. Gli allenamenti, le beghe dirigenziali e le
incomprensioni dentro e fuori dal campo assumono contorni sfocati e
sfuggevoli.
Conta solo oggi, adesso. Conta solo quella cazzo di voglia di
spaccare il mondo.
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