giovedì 3 dicembre 2015

gliAngoli - antologia di follia a fumetti



Fa un certo effetto, ogni volta.

Quella che vedete è la pagina dei crediti de "La Sconosciuta", la mia storia pubblicata nel volume "gliAngoli - antologia di follia a fumetti". 
Ai disegni, Federico "Peteliko" Pugliese, che ha fatto davvero un ottimo lavoro.

Sono stato coinvolto nel progetto per caso, un messaggio privato su Facebook ricevuto per sbaglio e poi l'invito: "vuoi partecipare?". 
Ovvio che sì, quando si tratta di scrivere non ragiono e mi butto quasi ovunque.

Salgo a bordo (è proprio il caso di dirlo) del progetto: l'autoproduzione di un volume antologico a tema "Bla Bla Car"; ovvero il viaggio, in auto, con sconosciuti. 
Buffo pensare come fino a dieci anni fa il consiglio primario delle mamme era "non dare retta agli sconosciuti", dove con quel "dare retta" si intendeva, nella maggior parte dei casi, "non accettare nulla da loro" e "non salire in macchina con loro". 

Oggi, invece, mandiamo i nostri soldi a sconosciuti in giro per il mondo, saliamo in macchina con perfetti estranei e coltiviamo amicizie a distanza con gente che non vedremo mai. Il tutto, basandoci sulla rete sociale che, da buona società in rete, lascia tracce, feedback, a nostro uso e consumo.

Ecco, appunto, il feedback. Tenetelo a mente mentre leggete "La Sconosciuta". 

Per acquistare il volume, nel quale oltre alla mia robetta scribacchiata ci sono altre 5 storie fighissime, chiedete a me o mandate un messaggio alla pagina Facebook del progetto.

giovedì 21 maggio 2015

È tutto un crowdfunding

Mai come negli ultimi mesi, la mia bacheca Facebook è invasa da progetti di crowdfunding. Inizialmente ero scettico in proposito. O meglio, pensavo che determinate iniziative potessero avere un senso solo con una solida base di fan su cui contare.

Esattamente ciò che avvenne per Veronica Mars.

Lo credo ancora e, da quello che ho potuto vedere, c'è effettivamente bisogno di uno "zoccolo duro" di sostenitori affinché il progetto sia finanziato.

Quello che ho notato, e che in sostanza mi ha spinto a scrivere questo post, è che le campagne di crowdfunding sono diventate, in molti casi, uno strumento di comunicazione.

Prendiamo cinque casi che sto seguendo.


Death or Alex - MadforComix



Nel mio periodo di collaborazione con maniComix, prima incarnazione di MadforComix, ho assistito ad alcune fasi di lavorazione di Death or Alex, quella che, di fatto, è la loro serie di punta.

Si tratta di una storia di fantascienza davvero interessante, realizzata da un team di autori emergenti (o meglio, emergenti erano quando hanno iniziato a lavorarci, ora qualcuno è venuto fuori bene) che merita di vedere la luce, anche solo per l'idea alla base e per il comparto grafico altissimo livello.

Se a questo ci aggiungiamo che, per quanto mi riguarda, tutto ciò che porta alla realizzazione di un fumetto, a maggior ragione se questo è fuori dai circuiti del mainstream, merita di vedere la luce allora l'unica cosa sensata che potreste fare in questo momento è cliccare qui e sostenere la campagna.

Death or Alex è un progetto abbastanza "classico" di crowdfunding; autori emergenti riuniti intorno ad un'idea chiedono un finanziamento al pubblico in cambio del prodotto finito + bonus di vario genere.

Per ovvie ragioni, in questo caso manca una fan-base e la cosa si sente.


In bici senza sella



Con "In Bici Senza Sella" si passa al cinema.
"Sette episodi della durata variabile (dai 10 ai 15 minuti) diretti da 8 Registi e scritti da 12 Autori, per descrivere la situazione del precariato con toni da commedia grottesca e surreale".

Come per Death or Alex, siamo nel circuito degli indipendenti, manca una base fan importante ma, attraverso un'ottima comunicazione, il coinvolgimento di partner interessati e un prodotto "divisibile" (alcuni episodi sono stati girati e usati come pilota) sono riusciti a supplire a questa mancanza. Ora ci sono quasi


Atomico



ATOMICO è "un'etichetta di fumetti indipendenti totalmente finanziata dai lettori che potranno sostenere attraverso Indiegogo". I fondatori del progetto sono due nomi di un certo peso del panorama fumettistico italiano come Matteo Casali e Tuono Pettinato; ai quali vanno ad aggiungersi Cristian Canifaglia e Michele Bertilorenzi, che si sono fatti le ossa, in Italia, in collettivi come Crazy Camper e Damage Comix; Daniele Orlandini e Claudia Palescandolo all'esordio sul mercato del nostro Paese (la Palescandolo ha lavorato come colorista negli States) e, infine, Alessandro Apreda, meglio noto come il Doc Manhattan grazie all'omonimo blog.

La fan-base di Atomico è molto vasta; basta leggere in nomi coinvolti per rendersene conto. Il primo progetto, Rim City, ha raggiunto e superato l'obiettivo. Attualmente è in corso la campagna per Quebrada e, successivamente, partirà quella per Zeroi.

L'idea è quella si strutturare intorno al crowdfunding una vera e propria etichetta editoriale, quindi già siamo su un altro piano rispetto ad una campagna singola che nasce e muore nell'arco di 30-40 giorni.
Per ora sta funzionando, la vera sfida arriverà quando proporranno una storia realizzata interamente da esordienti o autori semi-sconosciuti. Inoltre, non so quanto può pagare, sul lungo periodo, l'acquisto quasi "a scatola chiusa" da parte del pubblico.



Double Shot




Dopo alcuni anni di inattività, la Double Shot ha deciso di rilanciarsi e per farlo ha deciso di utilizzare il crowdfunding. Contrariamente ai progetti precedenti, non c'è un prodotto da realizzare, per questo le ricompense altro non sono che i fumetti del vecchio catalogo. Una sorta di liquidazione.

La campagna, in questo caso, sta funzionando molto bene come strategia comunicativa. L'aspetto della "corsa contro il tempo" consente di concentrare tutti gli sforzi in un periodo ben delimitato di tempo e, soprattutto, mostra in concreto all'utente che ha fatto la sua parte, facendolo sentire membro di una community.


Waaw - 7 artisti per un sogno




Il progetto vede protagonisti sette artisti che si recheranno in Senegal e Gambia per colorare con murales e disegni le scuole materne gestite dalla Onlus “Energia per i Diritti Umani”.
L'idea alla base è quella di sensibilizzare, attraverso l'arte, l’importanza dell’istruzione come strumento di cambiamento, di emancipazione e di superamento delle difficoltà.

Essendo una campagna realizzata con la collaborazione di una onlus, un'organizzazione abituata alla raccolta fondi, vale il discorso fatto per la Double Shot. Si tratta di un crowdfunding utilizzato per migliorare la propria comunicazione e creare engagement. Tuttavia, più di cento giorni per raggiungere l'obiettivo sono decisamente troppi, il rischio di perdere l'effetto "corsa contro il tempo" è altissimo.



p.s. Sì, c'è anche Bruti. Dopo quanto detto mi pare superfluo soffermarmi su una campagna che raccoglie quasi l'intero budget in un paio di giorni. Potenza di una superstar del fumetto come Gipi.

lunedì 20 ottobre 2014

"Be Social" e la sua copertura mediale

La prima parte del contest "In Love with my Robot" di Verticalismi si è conclusa.

Qui, infatti, si trova la classifica popolare. "Be Social" realizzato da me, Iacopo e Marco è arrivato secondo con 302 voti. Davvero niente male, nonostante il distacco abissale dall'ottimo "Cuore Sintetico" di Aldo Zucaro e Irene Andrea Di Donato (ben 549 voti).

La giuria di qualità, che è quella più importante, si pronuncerà non prima di Lucca, quindi c'è ancora tempo. 

Vorrei però spendere due parole, ancora, su "Be Social"

Questa storia ha avuto una copertura mediale importante. Tra interviste e articoli, sei testate giornalistiche hanno parlato del fumetto, nello specifico, quattro testate abruzzesi e due siti di comunicazione e nuove tecnologie.

Bene, dietro tutto questo c'è stato un bel lavoro di ufficio stampa, sia classico che 2.0.

Non si è trattato di un invio massivo di mail nelle quali c'era scritto quanto fosse figo il fumetto, ma di cercare, leggere e selezionare un numero di portali potenzialmente interessati alla cosa e confezionare la notizia per il sito specifico. Ci sono state mail, messaggi e chiamate per parlare della cosa, per "sondare il terreno". Ha funzionato, anche abbastanza bene. 

Posso essere soddisfatto?


venerdì 26 settembre 2014

Anni fa...

26 anni fa nascevo.

25 anni fa venivo immortalato mentre prendevo gli occhiali da sole dal naso di mio padre, la foto la conservo ancora.

24 anni fa ero curioso, e c'è chi giura che da allora non è poi cambiato molto.

23 anni fa mi arrampicavo dappertutto, ringhiera del balcone compresa. Volevo guardare oltre.

22 anni fa credevo che al mondo si parlassero solo due lingue: italiano e inglese.

21 anni fa la cosa più importante per me era mantenere lo status di miglior giocatore di nascondino del palazzo.

20 anni fa rimanevo stregato dal cartone animato dell'Uomo Ragno.

19 anni fa leggevo il mio primo fumetto, pensavo che non avrei mai smesso di leggerli, avevo ragione.

18 anni fa correvo verso mio fratello urlando "ANDIAMO A PESCARA A VEDERE SPACE JAM!"

17 anni fa dopo la visione di Jurassic Park: Il mondo perduto ero convinto che il paleontologo fosse il mestiere più figo del mondo.

16 anni fa non volevo andare a Ortona per giocare una partita di basket, avevo paura del confronto. Mia madre, però, mi convinse. Fu una delle vittorie più belle di quegli anni.

15 anni fa saltavo e urlavo nell'Hotel Du Park insieme ai miei compagni di squadra. L'Italia del basket aveva vinto gli europei.

14 anni fa non capivo tutto il fermento intorno al "2000", per me non era nulla di eccezionale, solo un'altra sequenza di numeri.

13 anni fa giocavo a calcetto fuori casa, mentre dall'altra parte del mondo crollavano palazzi e certezze.

12 anni fa ero al cinema a vedere Spiderman. È stato allora che il bambino dentro di me ha deciso di non andare mai via, grazie al cielo.

11 anni fa credevo che sul mio scarabeo rosso sarei potuto andare ovunque.

10 anni fa la mia classe, professoressa compresa, scoppiò a ridere quando dissi che da grande mi sarebbe piaciuto fare il giocatore di basket professionista. Li odiai tutti.

9 anni fa ho letto per la prima volta Il ritratto di Dorian Gray, avrei ripetuto la lettura almeno altre 5 volte.

8 anni fa festeggiavo l'Italia del calcio correndo in mutande per Scalea.

7 anni fa bevevo vodka con gli amici fuori dal portone del liceo, di notte, per festeggiare la fine di quella pagliacciata durata cinque anni.

6 anni fa ho capito che, nonostante gli anni e la distanza, le vere amicizie ci saranno sempre.

5 anni fa sono diventato grande.

4 anni fa ho scelto definitivamente chi essere e cosa voler fare.

3 anni fa grazie a te ho concluso, a testa alta e con gli occhi gonfi, il primo ciclo di studi universitari.

2 anni fa ho litigato con Dio, non ci parliamo da allora.

1 anno fa ero orgoglioso del mio stautus di studente fuori sede e cameriere nel weekend.

Oggi sono seduto di fronte uno schermo a scrivere queste righe

Tra un anno sarò...

sabato 1 febbraio 2014

Lezioni di vita

"Non hai passato l'esame? E allora? Vai a cena fuori, esci, festeggia! La prossima volta lo superi"
D.O.

"Per qualsiasi lavoro ci vuole il cervello"
G. C.

"La realtà? È la scusa che porta sempre chi manca di fantasia"
Tiziano Sclavi

"Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua"
Confucio

"Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare"
Jim Morrison

"Io devo scrivere perché senno sclero, non mi interessa che tu condivida il mio pensiero"
Caparezza

"Mi dicevi sempre di non entrare nel lato oscuro, ma è la vita che ci spinge a farlo"
Alessandro Bilotta

giovedì 23 gennaio 2014

Ringraziamenti


Poco più di sei anni fa iniziava la mia carriera universitaria. Lasciavo Lanciano, la mia città natale, carico di rabbia, culmine naturale di cinque anni di liceo che mi avevano dato davvero poco, sia a livello didattico che umano.
Oggi, al termine del mio percorso accademico, quella rabbia è stata sputata, repressa, incanalata e assorbita lungo la strada. Nei sei anni che mi lascio alle spalle sono cresciuto, non solo di età, ma anche caratterialmente, diventando l'uomo che sono oggi.
Proprio questa consapevolezza di crescita mi spinge qui, oggi, di fronte a questo monitor, a buttare giù alcuni ringraziamenti. 
Sul blog e non sulla tesi, perché mi piace l'idea che tutte le persone che ringrazierò possano leggere e  rileggere questo post in qualunque momento.

Il primo grazie va al mio papà, che non ha mai smesso di portarmi a scuola. Il secondo ovviamente alla mia mamma, che mi ha insegnato ad essere forte nei momenti di debolezza.
Il terzo a te, che sei semplicemente la parte migliore di me.

In rigoroso ordine cronologico, poi, un grazie a tutti quelli che ho incontrato in questi sei anni e dai quali sento di aver preso qualcosa di buono.
Grazie ai membri storici del Marvel Italia Forum, la community di appassionati di fumetti che non solo mi ha tenuto compagnia nelle prime sere da studente fuori sede, ma ha anche risvegliato la mia passione per la nona arte, tanto da volerne fare il mio lavoro.
Un grazie ai compagni della triennale con i quali ho legato maggiormente e insieme ai quali ho affrontato le prime avventure accademiche, grazie agli amici che c'erano allora e che ci sono oggi.
Grazie alle inquiline storiche di via Renzo Da Ceri prima e di via Lorenzo il magnifico dopo. Grazie per l'accoglienza, la pazienza e la comprensione.
Grazie al team della migliore trattoria di Roma, "Da Gianni", nella quale ho lavorato e imparato l'umiltà del sacrificio.
Grazie agli amici della specialistica, che sono riusciti nell'arduo compito di farmi vivere questi due anni di magistrale con una leggerezza e una spensieratezza mai viste.
Fuori dall'ordine cronologico, poi, ci sono rapporti che non sono minimamente scalfiti dallo scorrere del tempo. 
C'è l'Acheronte, gli amici di una vita, presenti prima, durante e dopo questi sei anni.
C'è il "Gruppo Roccia", ai quali sono legati gli unici ricordi positivi degli anni del liceo e con i quali si continua da oltre 10 anni a crearne di nuovi. 

Infine ci sono gli ultimi, non quelli last but not least, proprio gli ultimi, cioè least a certi livelli, roba che proprio se eviti è meglio. Se ne potrebbe non parlare, è vero, non dargli attenzioni. Però a pensarci bene quando pesti una merda sei costretto a darle attenzione mentre la togli dalla suola della scarpa, e la prossima volta magari ti curi di stare più attento a dove metti i piedi.
Grazie quindi a tutte le merde che ho incontrato in questi anni, ho imparato a riconoscerle e spero a evitarle maggiormente nel futuro.
Anche le brutte esperienze e gli spiacevoli incontri hanno contribuito a rendermi ciò che sono oggi e, in definitiva, a farmi godere come un mandrillo in questo momento.

martedì 21 gennaio 2014

Pre-partita

La sensazione è più o meno quella che si prova prima di una gara decisiva, poco importa se si tratta di Lega A o Promozione, perché per uno sportivo serio la differenza non è poi così stringente.
È come stare nello spogliatoio, in calzoncini e canotta, prima della palla a due.
Il sudore freddo scorre lentamente sulle tempie, le mani sono appiccicose e le gambe leggere.
Pensando all'imminente partita il cuore sussulta, la mente viaggia. Si pondera su come sfruttare i giochi a due, su come attaccare i mismatch, sui raddoppi in difesa e sul rimbalzo da catturare in più rispetto agli antagonisti.
Un respiro profondo. Un altro. Un terzo.
Poco importa della situazione in classifica, poco importa ciò che è accaduto nel turno precedente e cosa eventualmente accadrà in quello successivo. Gli allenamenti, le beghe dirigenziali e le incomprensioni dentro e fuori dal campo assumono contorni sfocati e sfuggevoli.
Conta solo oggi, adesso. Conta solo quella cazzo di voglia di spaccare il mondo.